Sformatini di riso e zucca con alchechengi. E proprio gli alchechengi sono il punto forte di questo piatto. Gli sformatini di riso e zucca sono buoni ma vi dico che l’accompagnamento con queste piccole bacche arancioni rende il tutto molto più interessante e particolare.
E’ la prima volta che compro gli alchechengi ed la seconda volta che li assaggio (la prima volta è stata tanti anni fa in ristorante dove sono stati serviti con un dolce in funzione di decorazione) ma al tempo non conoscevo neanche il loro nome. Guarda caso, subito dopo averli acquistati mentre sfogliavo il numero di dicembre della rivista “Cucina italiana”, l’occhio mi cade sulla foto degli sformatini di sedano rapa e zucca contornati da spicchi di alchechengi. Il sedano rapa l’avevo utilizzato il giorno prima per una zuppa (che posterò entro sabato) e non è così facile ritrovarlo (la varietà di prodotti ortofrutticoli presenti nel mercato del mio paese è alquanto limitata per il momento), allora ho deciso di preparare dei classici sformatini di riso e zucca ma un tocco esotico dato dagli alchechengi!
Ingredienti per gli sformatini di riso e zucca con alchechengi.
Dosi per quattro porzioni:
- 200 grammi di riso originario;
- 500 grammi di polpa di zucca;
- 50 grammi di taleggio;
- 1 uovo intero;
- 200 grammi di alchechengi;
- uno spicchio d’aglio;
- burro;
- olio;
- salvia;
- prezzemolo;
- noce moscata.
Preparazione degli sformatini di riso e zucca con alchechengi.
Pulite la zucca eliminando la scorza esterna, i semi e i filamenti interni. Tagliatela a cubetti piccoli di circa 5 mm di lato, metteteli in una padella insieme ad uno spicchio d’aglio intero schiacciato per poi eliminarlo facilmente, e un cucchiaio d‘olio. Fate cuocere a fuoco medio per circa 10-15 minuti.
Subito dopo mettete a cuocere il riso in abbondante acqua salata per 12 minuti, quindi scolatelo e condite subito con una grattata di noce moscata, una noce di burro e una generosa manciata di parmigiano e mescolate bene.
Tenete da parte 4 cucchiai di riso il resto mescolatelo alla zucca (ricordate di eliminare prima l’aglio). Quando il composto si sarà intiepidito aggiungete l’uovo e una manciata di prezzemolo tritato.
Prendete 4 stampini cilindrici ad anello senza il fondo e dopo averne imburrato i bordi posizionateli sul fondo di una placca rivestito di carta da forno. Suddividete il composto di riso e zucca all’interno degli stampini, pressate bene sul fondo e al centro create un fossetto dove adagierete il taleggio tagliato a piccoli cubetti. Ricoprite infine con il riso tenuto da parte e livellate bene. Mette gli sformatini in forno caldo per circa 20 minuti a 180°C.
Nel frattempo preparate gli alchechengi. Eliminate i petali secchi che avvolgono la bacca. Metteti i frutti in una soluzione di acqua e bicarbonato e lasciate agire per circa 10 minuti. Quindi sciacquate abbondanamente, asciugateli e tagliateli in quattro spicchi.
Mettete una noce di burro in una padellina con alcue foglioline di salvia. Quando il burro sarà diventato color nocciola spegnete e unite gli alchechengi. Mescolate e insaporite con una grattugiata di pepe. Sfornate gli sformatini, liberateli dagli stampini e serviteli ben caldi insieme agli alchechengi alla salvia.
Per chi non li conoscesse, gli alchechengi sono le bacche color arancione di una pianta perenne appartenente alla famiglie delle solanacee come le patate e i pomodori. I frutti sono ricchissimi di vitamina C e hanno tante altre proprietà benefiche per il nostro organismo. Non sono dolci, ma hanno un leggero sapore aspro e lievemente acidulo e ricordano il sapore del pomodoro. Si possono consumare cotti, crudi misti nelle insalate oppure nelle preparazioni dolci (classici sono gli alchechengi glassati di cioccolato). Crescono facilmente in terreni umidi e non necessita di cure particolari.
Un connubio di ingredienti tutti piacevoli per il mio palato. Anche io alchechengi li ho mangiati in passato, mi li ha portati una famiglia di conoscenti che ora pare che sono trasferiti in Australia.
Anche per me sono una novità anche perchè qui dove vivo io non si trovano spesso, nonostante crescano facilmente senza particolari esigenze territoriali.