Le chiacchiere, sono i dolci fritti più conosciuti e diffusi in tutta Italia, dal nord a sud. Si prepararano prevalentemente nel periodo di carnevale, ma non solo. A seconda della regione di provenienza le chiacchere vengono chiamate con nomi differenti e possiamo trovarci di fronte a delle bugie, delle frappe, o dei currugiones de bentu, come vengono chiamate in Sardegna, che tradotto significa “ravioli di vento” e sta ad indicare dei ravioli vuoti, senza ripieno (infatti solitamente i currugiones de bentu vengono preparati con gli avanzi della stessa pasta che si usa per preparare i ravioli di ricotta fritti).
Ad ogni modo, nonostante le differenti denominazioni la ricetta e la preparazione sono simili in ogni regione. Possono riscontrarsi delle piccole varianti sulla tipologia di liquore utilizzata (Marsala o altro) oppure sull’aroma aggiunto (limone o vaniglia), o sulla presenza o meno di burro nell’impasto, ma di questo e altro ce ne parlerà Cristina Simonelli di Cucina Italiana e Dintorni nel post dedicato alla giornata nazionale della chiacchiere.
Sembrerà strano, ma questa è la seconda volta che mi cimento nella preparazione delle chiacchiere, infatti io e la frittura non abbiamo gran sintonia. Ci voleva il calendario del cibo di Aifb per spronarmi a rifarle.
Quella che vi riporto è la classica ricetta di famiglia, quella che mia madre conserva nel suo quadernino raccoglitore di foglietti e ricette senza un nome che solo lei sa riconoscere al volo!
Ingredienti per le chiacchiere.
Dosi per circa 40 chiacchiere:
- 150 grammi di semolato di grano duro (*);
- 150 grammi di semola di grano duro;
- 150 grammi di acqua (o latte);
- 30 grammi di zucchero semolato;
- la scorza di un limone;
- un tuorlo;
- 20 grammi di burro;
- 3 cucchiai di Sambuca;
- olio d’arachide per la frittura.
Per la guarnitura:
- zucchero a velo.
Note.
(*) Semola e semolato possono essere sostituite con farina 00 di grano tenero.
Preparazione delle chiacchiere.
Mescolate insieme la semola e il semolato, unite lo zucchero, la scorza di limone gratuggiata e iniziate ad impastare aggiungendo l’acqua. Quando l’impasto inizia a formarsi unite il tuorlo e versate il vino, per ultimo unite il burro tenuto a temperatura ambiente e la scorza di limone.
Impastate fino ad ottenere una pasta liscia, omogenea ed abbastanza elastica.
Avvolgete l’impasto con della pellicola per evitare la formazione di croste sulla superficie e lasciate riposare in frigo per circa 30 minuti, in modo da far rilassare la maglia glutinica formatasi e rendere più agevole la fase di sfogliatura.
Trascorso il tempo di riposo, riprendete l’impasto e stendetelo in una sfoglia molto sottile con il mattarello oppure con la macchinetta sfogliatrice per la pasta. Create delle sfoglie di pasta di circa 2 mm di spessore e, mediante l’uso di una rotellina dentellata ritagliate dei rettangoli di circa 8×12 cm. Su ciascuno di essi incidete al centro due tagli lasciando, però, unite le estremità.
Frittura.
Mettete a scaldare l’olio in una padella capiente e quando raggiungerà una temperatura di circa 180°C friggete le chiacchiere tre o quattro per volta.
Con l’apposto mestolo forato, scolate le chiacchiere dall’olio e disponetele su carta assorbente ideale per il fritti in modo che venga assorbito l’eventuale unto in eccesso.
Prima di servire spolverizzate con zucchero a velo.
Ravioli al vento, nome evocativo, e poi il semolato di grano duro, tutto molto originale. Complimenti !
Grazie Gabriella! Si il nome Currugionis e bentu sembra enfatizzare la loro leggerezza!
Molto invitante, io magari ne farò anche più in là, non si può resistere, li avevo fatte solo una volta e vien voglia di rifarli, tanto non ci vuole un giorno specifico.
Hai ragione le chiacchere sono facili da preparare e si possono fare sempre!!!
Ciao!
Non ho mai preparato le chiacchiere con la semola di grano duro.
Ricetta interessante. Brava!
Grazie Camilla!
bugie, a casa mia!!! Le faceva mia mamma… ora che non c’è più non le ho neanche più assaggiate 🙁 . La sua versione era leggermente diversa dalla tua, che è sicuramente da provare! 🙂 Grazie 🙂 Un bacione
Anche io faccio raramente dolci fritti, me li concedo una volta all’anno a carnevale ma bisogna ammettere che le chiacchere sono veramente deliziose!